sabato, giugno 09, 2007

Richard Stallman e Bruce Perens, una lectio magistralis alla Sapienza, mentre avanza Ubuntu Gutsy Gibbon

Stallman regala lezioni di libertà. E incontra Bertinotti

di Raffaele Mastrolonardo
08/06/2007 - 08:02

Il leader del free software ha tenuto, insieme a Bruce Perens, una lectio magistralis alla Sapienza. L'occasione è un tour italiano che ha portato Stallman a incontrare il presidente della Camera e ad essere ascoltato dalla Commissione Cultura della Camera. E sabato, forse, marcerà contro Bush.

"Io rifiuto di usare software proprietario. La mia coscienza non me lo permette". Lo dice quasi subito, giusto perché non ci siano equivoci sulla natura della sua ispirazione e delle finalità del movimento del software libero. Richard Stallman, dopo tutto, è così. Diretto negli argomenti, suadente nell'eloquio, senza compromessi nei comportamenti. Un'intransigenza e un rigore che hanno sedotto l'uditorio raccoltosi giovedì 7 giugno all'Università La Sapienza per ascoltare la sua lezione magistrale e quella di Bruce Perens, co-fondatore della Open source initiative. E forse hanno smosso qualcosa anche nel presidente della Camera Fausto Bertinotti, incontrato subito dopo, in un tour di evangelizzazione in terra italica che è proseguito con un'audizione davanti alla Commissione cultura della Camera.

"Mi è parso saggio anche se non ancora del tutto convinto", ha detto Perens di Bertinotti alla fine del colloquio. "E' stato solo l'inizio di una lunga discussione. Il problema è che bisogna far capire che si può credere nell'individuo come fonte di innovazione. Le grandi compagnie di software - ha concluso - hanno una totale influenza sul mondo, perchè controllano il software. Noi vogliamo sottrarre gli utenti da questo controllo affinchè ognuno possa partecipare al suo sviluppo".

Qualche ora prima, ai ragazzi stipati nell'aula magna dell'ex Caserma Sani, gli alfieri del software libero avevano offerto, in un vivace duetto, le basi di questo programma di azione. Da una parte l'approccio etico di Stallman, dall'altra quello pragmatico di Perens, che ha proposto una sorta di traduzione dell'universo politico del padre della Free software foundation ad uso del business e dei governi, e ha rivelato così meglio di qualsiasi distinzione libresca, la differenza di filosofia tra approccio free e open. Ma anche, e soprattutto, la loro complementarietà.

Mentre Stallman ha insistito sulla dimensione morale della questione ("il software proprietario è un problema sociale che il software libero vuole risolvere"), Perens si è concentrato sull'aspetto economico ("come la capitalizzazione in borsa distribuisce costi e rischi di un'impresa, l'open source divide costi e rischi di sviluppo tra molti programmatori: tutti ci mettono qualcosa, nessuno troppo").

Stallman ha tuonato contro la pericolosità sociale del software proprietario ("lo spirito di collaborazione è ciò che anima una società e la rende diversa da una giungla; quando un'istituzione ti impedisce di condividere qualcosa, mina questo spirito"), e Perens ha discettato di rivoluzioni di mercato ("anche la fiorente industria della conservazione e distribuzione del ghiaccio è stata soppiantata dall'avvento dei frigoriferi", ha detto liquidando le paure che la diffusione del free software sottragga posti di lavoro alle aziende che producono programmi chiusi).

E se le differenze, linguistiche e concettuali sono emerse chiare ("per i sostenitori dell'open source - ha detto Stallman – il software proprietario è una soluzione inefficiente, per il movimento del free software è il problema"), c'è stato spazio anche per accordi su tutta linea. Come sull'opposizione ai Drm ("i Digital restrictions management, sono funzionalità che permettono a un programma di non funzionare per te", ha detto Stallman) e ai brevetti sul software ("possono uccidere l'open source, e per questo è importante che l'Europa non vari legislazioni in tal senso", ha affermato Perens).

Su temi più attuali, come l'imminente rilascio della GPL v3 e gli accordi di Microsoft con aziende del mondo open source (prima Novell poi Xandros), Stallman ha affermato che "l'accordo con Novell è un tentativo da parte di Microsoft di circuire Novell per trovare un modo di far pagare le persone per avere il permesso di far girare GNU/Linux. Ma con la Gpl v3 pensiamo di avere trovato un modo di rivoltare questo accordo contro Microsoft"). Posizione già espressa recentemente in un commento all'ultima bozza della licenza.

Il tour romano degli alfieri del software libero e dell'open source proseguirà oggi, venerdì 8 giugno, con un dibattito al Festival dell'innovazione che si svolge in questi giorni nella Capitale. Ma per Stallman il soggiorno potrebbe avere anche un finale in strada. Nel corso della lezione, il guru del free software ha infatti affermato che farà il possibile per essere presente alla manifestazione di Sabato contro George Bush, da lui definito come "il peggior nemico del mio Paese".

http://www.visionpost.it/index.asp?C=9&I=1814



ubuntu Martin Pitt has announced the first alpha release (also referred to as "Tribe 1") of Ubuntu 7.10 "Gutsy Gibbon": "Welcome to Gutsy Gibbon Tribe 1, which will in time become Ubuntu 7.10. Tribe 1 is the first in a series of milestone CD images that will be released throughout the Gutsy development cycle. The primary changes from Feisty have been the re-merging of changes from Debian. Common to all variants, we have upgraded the kernel to 2.6.22." Read the release announcement and visit the distribution's testing page for a detailed list of changes updates. Download (MD5): gutsy-desktop-i386.iso (695MB), gutsy-desktop-amd64.iso (699MB). Besides Ubuntu, the project has also released alpha 1 CD images for Kubuntu (release notes), Edubuntu and Xubuntu (see release notes).

http://distrowatch.com/

Nessun commento: