TEATRO: E' MORTO HIDEO KANZE, LEGGENDA DEL TEATRO NO
HA LAVORATO MOLTO IN EUROPA, AVEVA 79 ANNI
Tokyo, 11 giu. - (Adnkronos) - L'attore giapponese Hideo Kanze, leggenda del Teatro No (detto anche Nogaku), e' morto a Tokyo all'eta' di 79 anni in seguito ad un tumore. Figlio di Tetsunojo Kanze VII, uno dei piu' grandi maestri del No, apparteneva ad una famiglia d'arte che ha conservato e tramandato di generazione in generazione gli insegnamenti secolari di questa tradizione teatrale. Hideo Kanze ha cominciato a praticare il No all'eta' di 3 anni, con il padre e il nonno; a quattro era con loro in scena. Ha studiato all'universita' nazionale di Tokyo, poi alla scuola Kita; nel 1959 e' stato chiamato a far parte dell'Associazione nazionale del No.
http://www.adnkronos.com/IGN/Spettacolo/?id=1.0.1013719108
Il Nō (能) è una forma di teatro sorta in Giappone nel XIV secolo che presuppone una cultura elevata per essere compreso, a differenza del kabuki che ne rappresenta la sua volgarizzazione. I testi del nō sono costruiti in modo da poter essere interpretati liberamente dallo spettatore, ciò è dovuto in parte alla peculiarità della lingua che presenta numerosi omofoni. È caratterizzato dalla lentezza, da una grazia spartana e dall'uso di maschere caratteristiche.
Si evolse, insieme alla strettamente correlata farsa Kyōgen, da varie forme d'arte popolari ed aristocratiche, tra cui il Dengaku, il Shirabyoshi e il Gagaku. Kan'ami e suo figlio Zeami portarono il Nō alla sua forma presente durante il periodo Muromachi. A sua volta il Nō influenzò successivamente altre forme d'arte teatrali come il Kabuki e il Butoh. Durante la restaurazione Meiji il Nō ed il Kyōgen vennero riconosciuti ufficialmente come due delle tre forme teatrali tradizionali.
Inizialmente faceva parte, insieme al Kyōgen, di una forma drammatica nota come Sarugaku. Mentre il Nō era centrato sulla danza e sul canto il Kyōgen era soprattutto basato sui dialoghi e sull’improvvisazione che seguiva canovacci predeterminati.
A partire dal XVI secolo i due generi si diversificarono. Il Nō veniva recitato da attori in maschera ed era basato su testi scritti. I primi risalgono al XV secolo ma la maggior parte fu composta nel XVI. Il Kyōgen invece continuava a basarsi in gran parte sull’improvvisazione. I personaggi principali di un Nō sono esseri soprannaturali (divinità, spiriti) oppure personaggi storici o leggendari. Anche in questo si differenziava dal Kyōgen i cui protagonisti erano gente comune.
Il primo autore di Nō fu Kan’ami Kiyotsugu (1334-1384). Insieme a suo figlio Zeami Motokiyo (1363-1443) e al nipote Motomasa Jūrō (1394-1431) formano la triade della scuola Kanze. Zeami è forse l’autore più importante di ogni epoca con all’attivo oltre duecento opere, che vengono tuttora messe in scena, e molti scritti sul teatro e sull’esecuzione delle opere.
Nō
Nō
Va comunque considerato che il Nō è una forma teatrale antica tuttora in vita, caso piuttosto raro, e che anche in tempi moderni ci sono stati autori che hanno scritto per questo genere. Uno fra tutti Yukio Mishima (Kindai nogaku shu, Cinque Nō moderni, 1956).
L'Okina/Kamiuta è una forma di rappresentazione unica che combina la danza con rituali shintoisti. Viene considerata la più antica rappresentazione Nō.
L''Heike monogatari ("Il racconto degli Heike"), un racconto medievale dell'ascesa e della caduta del clan taira, cantata originariamente da monaci ciechi che si accompagnavano con il biwa, è un'importante fonte di materiale per il Nō (e per successive forme teatrali), particolarmente per rappresentazioni di guerrieri. Un'altra fonte importante è il Genji Monogatari, un lavoro dell'XI secolo, definito a volte il primo romanzo del mondo. Gli autori si ispirarono anche a classici del periodo nara e del periodo heian ed a fonti cinesi.
Al giorno d'oggi ci sono in Giappone circa 1500 attori professionisti di Nō e la forma d'arte continua ad esistere. Le cinque scuole esistenti di Nō sono la Kanze (観世), la Hosho (宝生), la Komparu (金春), la Kita (喜多) la Kongo (金剛). Ognuna ha a capo una famiglia conosciuta come Soh-ke e solo il capofamiglia di questa ha il diritto di creare nuove rappresentazioni o modificare quelle esistenti. La società degli attori Nō è ancora abbastanza feudale e protegge strettamente le tradizioni dei propri antenati.
Secondo Zeami (attore e autore di questa forma d'arte nel XIV secolo) tutte le rappresentazioni Nō dovrebbero creare un ideale estetico chiamato Yugen, che significa uno spirito profondo e sottile e di Hana, che significa novità. Il Nō rappresenta davvero la cultura giapponese di ricercare la bellezza nella sottigliezza e nella formalità.
http://it.wikipedia.org/wiki/N%C5%8D
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