domenica, luglio 08, 2007

Nasce il Centro Mimir - Germinalyse SL Open Space

Il “Centro Mimir- Germinalyse ha un suo piccolo Spazio Aperto in Second Life, che potrà servire per incontri e piccole esposizioni aventi per tema l'arte, la psicoanalisi, la vita contemporanea.Tutti sono invitati a visitarlo, a frequentarlo, e a contribuire con proposte, commenti, suggerimenti, ed a segnalare proprie immagini (dipinti, disegni, fotografie) che vorrebbero vedere per un certo tempo esposte, gratuitamente, nell'Open Space.


Indirizzo diretto per arrivare: http://slurl.com/secondlife/Blackmount/24/240/0



Groups.google.com, Centro Mimir

Questo gruppo collabora con il gruppo Germinalyse (in lingua francese)

art transactionnel, ECOLOGIE x 3, naturelle, sociale, psychique (AIRE)

Les logos, photos et graphismes de Aire sont protégés  par copyright.



http://aire-europe.org/
... Et n'hésitez pas, si je suis présent on line, à prendre contact avec moi. Je suis Marc Moana dans Second Life.

Les adresses pour se rendre à notre espace sur SL :

AIRE - Art transactionnel, Walden (63, 218, 26)

http://slurl.com/secondlife/Walden/63/218/26/?title=Walden

Le  est un centre d'étude et de recherche sur les flux de subjectivité
comme transmission d'énergie.

Les échanges avec l'autre et l'environnement extérieur commence dés la vie intra-utérine. Très tôt, alors que ses sens sont en formation, le foetus perçoit déjà toutes les stimulations physiques, vibrations. Perceptions que l'ouïe, goût et l'odorat viendra compléter vers la onzième semaine. C'est donc par le corps que nous communiquons dans un premier temps. Puis après la naissance, l'homme avec le langage, invente sa propre réalité et construit son individualité *.

La subjectivité est le caractère d'individualité de chaque être. Cette construction de subjectivité, propre à chacun, est constante au cours du vécu mais les fondations établies pendant l'enfance sont déterminantes.

C'est l'expression de cette subjectivité qui oriente nos actes, notre rapport aux autres et notre vision du monde. Elle s'exprime par toute communication, qu'elle passe par le corps, la parole ou la transformation de matière (création). Par ces échanges de subjectivité (communication), l'être humain interagit avec son environnement, êtres, objets. Cet environnement définit l'espace subjectif collectif. Chaque personne modifie cet environnement qui la modifie en retour et lui permet d'évoluer.

Le étudie ces flux de subjectivité dans tous ces modes d'expressions qu'il définit comme une transmission d'énergie. Nous cherchons à établir les interactions entre les individus d'une part et entre les individus et leur environnement d'autre part, dans une vision globale et interdépendante selon le modèle de la physique quantique: L'être humain et la réalité qui l'entoure sont constitués de matière. Or cette matière est un flux d'énergie en interaction constante.

> voir physique quantique

Nous n'avons pas conscience de ces flux d'énergie inhérent à notre communication. Cependant nous pouvons la ressentir fortement lors d'événements, où nous partageons, ensemble, une émotion intense nous faisant "vibrer au même diapason", comme une rencontre sportive, une cérémonie religieuse ou un concert de musique.

Nous devons procéder à une redéfinition globale considérant l'être humain et son environne- ment comme un espace énergétique en interaction. Cet espace énergétique sera définit comme espace subjectif individuel (ou Territoire existentiel) pour chaque être humain et espace subjectif collectif (ou Epsilosphère) pour les flux de subjectivité émis par l'ensemble des individus et par l'ensemble des actualisations présentes ou passées.

> Voir la cartographie des flux de subjectivité et la définition de ses composantes:

(Cliquez sur l'image ci-dessous pour l'agrandir:

S'il est possible d'étudier par les traces (ou actualisations) ces flux de subjectivité, cela est moins aisé pour chaque Territoire existentiel que représente chaque individu. Comme le définit Félix Guattari " chaque personne véhicule son propre système de modélisation de subjectivité, c'est à dire une certaine cartographie faite de repères cognitifs mais aussi mythiques, rituels, symptomatologiques à partir de laquelle il se positionne par rapport à ses affects, ses angoisses et tente de gérer ses inhibitions et ses pulsions" (*).

Notre recherche tend à comprendre les processus de pensée comme des systèmes quantiques. D'après ce modèle quantique nous définissons l'être humain comme un complexe énergétique corps/esprit appelé Moi quantique que nous représentons par une fonction d'onde. Si cette fonction d'onde est en variation constante, toutes les relations avec l'environnement (altérité, sémiosphère) n'influent pas. Car si tout fait signe, tout ne fait pas réaction chez l'individu.

Le moment réactionnel est donc le moment où le sujet , grâce aux influx subjectifs, "évoluera" dans son ontogenèse*. C'est aussi (et surtout) la possibilité pour lui d'ouvrir de nouveaux champs de virtualité, donc de nouvelles actualisations, d'actes créateurs amplifiés.

(*) Félix Guattari, Chaosmose, ed. Gallilée

(*) Boris Cyrulnik, L'ensorcellement du monde, ed. Odile Jacob

ontogenèse: développement de l'individu de sa conception à l'adulte

http://centre-epsilo.org/ctheorie.htm

"L’inconscio è del tutto positività, è una logica di flussi e di intensità che non sono determinati, controllati dalla rappresentazione (...) Si cosificano gli enunciati, il bambino vuole uccidere suo fratello, desidera la madre, è responsabile, è un criminale, è incestuoso: che lo sappia o no, il suo comportamento rientra nel campo della legge. Così tutti i poli (il bambino, il fratello, la madre) si sono cristallizzati nel campo della rappresentazione (...) .
Tutta la realtà è compressa nel campo meccanicistico dei valori binari: il bene-il male, il ricco-il povero, l’utile-l’inutile, ecc....
Ma l’inconscio non conosce queste categorie binarie, non conosce nè l’amore nè l’odio, per esso tutto è possibile nello stesso tempo, gli enunciati possono portare in parecchie direzioni a un tempo. Tutta la genetica psicoanalitica conduce a considerare che, finchè un soggetto non è sottomesso a quel sistema dicotomico e manicheistico, non è normale (...) E’ dunque in partenza che la psicoanalisi ha condannato il DESIDERIO INCONSCIO.
L’inconscio è ad essa apparso come qualcosa di bestiale, di pericoloso (..) L’energia libidica deve convertirsi nel sistema manicheistico dei valori dominanti, deve investire le rappresentazioni normali."

"L’idea di un con-catenamento collettivo, di un investimento collettivo della libido su parti del corpo, su gruppi di individui, costellazioni di oggetti e di intensità, su macchine d’ogni specie farebbe uscire il desiderio da questa oscillazione tra il triangolo edipico e il suo crollo nella pulsione di morte per aprirlo su molteplicità sempre più larghe, sempre più aperte al campo sociale".
Al di là del suo pensiero specifico insieme a Marco D’Eramo "ci dava sicurezza saperlo lì a Parigi, a San Francisco, in giro per il mondo, in giro per le idee, non domo".
Concludiamo con una frase di Felix in cui ci piace riconoscerci: "Abbiamo scritto l’ANTIEDIPO in due. Siccome ognuno di noi era parecchi, faceva già molta gente".

http://www.geagea.com/01indi/01_05.htm

sabato, luglio 07, 2007

Sogno, gioco o realtà, in Second Life ? Se ne occupano anche alla Stanford University (e non da oggi...)

Second Life e l’emigrante del futuro

Scritto da Tormenta Vollmar
mercoledì 20 giugno 2007

Cosa accadrà, tra un mese, un anno, di Second Life? Sicuramente tra le imminenti innovazioni c’è l’audio. Non si dovrà più digitare ma parlare, quindi addio ai transgender virtuali. Col passare del tempo gli avatar, i mondi, assumeranno un aspetto sempre più reale. Al momento le differenze tra la First Life e la Second Life sono palesi - Anche se già ora, molti fanno un po’ di confusione - Talvolta queste differenze sono vissute in modo frustrante, perché non tutto è “umanamente” possibile.

Forse anche per questo un team di psicologi della Stanford University, sembra considerare positivamente il fenomeno. Il gioco on-line, all'interno del quale si crea una comunità ampia ed eterogenea, sembra avere delle caratteristiche sociali molto rassomiglianti a quelle della vita reale.

Lo studio, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista CyberPsychology and Behaviour, dimostra che ambienti virtuali di questo tipo possono essere impiegati per psicoanalisi i cui risultati sono validi anche nel mondo vero.

Tornando alle evoluzioni, quando tutto sarà perfettamente simile alla First Life, e in più già si posseggono tutti quei poteri che l’uomo ha sempre sognato, come volare. Per quale motivo si dovrebbe preferire di non emigrare definitivamente col cervello in Second Life? Lavoro, sesso e divertimenti vari, possono essere vissuti totalmente lì.
Quale sarà, se ci sarà, la forza che potrà tenerci con i piedi per terra?


http://www.slnn.it/notizie/second_life_e_l_emigrante_del_futuro.html



Dopo gli hacker Second Life è in mano agli psicologi

Un team di psicologi della Stanford University si sta occupando di analizzare i comportamenti di centinaia di avatar del gioco Second Life

Sembra che chi gioca partite online in mondi virtuali dove si crei una comunità abbastanza ampia ed eterogenea, mantenga comportamenti molto simili a quelli che avrebbe nella vita reale.

Il notiziario online Punto Informatico riporta che ad esserne convinto è un team di psicologi della Stanford University, che si stanno occupando di analizzare i comportamenti di centinaia di avatar del gioco Second Life, tra i più seguiti dagli appassionati del genere. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista CyberPsychology and Behaviour, sembra dimostrare che ambienti virtuali di questo tipo possono essere impiegati per analisi i cui risultati restano validi anche nel mondo vero.

http://www.vnunet.it/it/vnunet/news/2006/09/15/dopo-hacker-second-life-mano

Quel sogno di un Altrove. Second Life, tra Arte, Psicoanalisi e Mitologia

UMBERTO GALIMBERTI

Sognare un’altra vita rispetto a quella che ci capita di vivere è, tra i sogni dell’uomo, quello più antico. Senza questo sogno forse non sarebbero nati i miti dove nelle vicende degli dèi ci si rappresenta la vita che si vorrebbe vivere, le religioni che promettono una vita eterna al di là di quella che trascorriamo sulla Terra, la letteratura dove storie fantastiche ci trasportano in mondi altri rispetto a quello in cui siamo costretti a vivere, la musica che ci porta fuori dallo spazio e dal tempo abituali per immergerci in assonanze e dissonanze sconosciute al nostro trascorrere quotidiano.
Senza il sogno di un’altra vita non avremmo immaginato alcuna utopia dove possa aver luogo quello che al momento non ha luogo, alcuna rivoluzione che, rispetto all’esistente, promette «nuovi cieli e nuove terre» e, se non proprio, almeno altre condizioni di vita, alcun progresso scientifico promosso dal sogno di ridurre la fatica del lavoro e la crudeltà del dolore, quando non addirittura quello di procrastinare la morte. Senza il sogno di un’altra vita, davvero, ma proprio davvero, non riusciremmo a vivere. Tale è infatti la condizione umana, il suo tratto specifico, la sua peculiarità, la sua bellezza.
Su questo sogno primordiale, in cui probabilmente è da rintracciare l’essenza dell’uomo, le religioni hanno costruito il concetto di “trascendenza”, una sorta di oltrepassamento dell’esistenza, in vista di altri scenari possibili e futuri. Dal canto suo la psicoanalisi, sempre a partire da questo sogno, ha costruito il concetto di “inconscio”, dove il desiderio di un altrove, rispetto alla monotonia del quotidiano, irrompe per creare scenari alternativi che, quando non si realizzano, diventano sofferenze nevrotiche.
Quando il sogno di un’altra vita oltrepassa i limiti del desiderio e dell’immaginazione e più non si accontenta degli scenari dispiegati dai miti e dalle religioni, né di quelli più modesti dischiusi dalle visioni utopiche o dalle istanze rivoluzionarie, allora può accadere che ci si congedi dalla realtà per inoltrarsi in quei percorsi, ora bui ora folgoranti, che siamo soliti chiamare “follia”. Un tentativo estremo per continuare a vivere quando la realtà non ci offre più le condizioni e, senza il sogno di un assoluto altrove, altro non ci resterebbe che il suicidio.
Una realizzazione di questo bisogno tipico dell’uomo — che nasce in un mondo “dato” al solo scopo di ri-nascere in un mondo da lui “creato”, perché solo nelle nostre creazioni reperiamo un senso che sia davvero “nostro” — oggi ce lo concede la frequentazione del virtuale, dove ciascuno di noi può identificarsi nel mito di se stesso, nella storia che vorrebbe e che non può vivere nella realtà, negli amori che gli sono impediti, in spazi che non ha mai frequentato, abitando case o castelli, spiagge o deserti che ha solo sognato, indossando abiti che non sono sul mercato, ma che ciascuno, vestendoli, sente di essere finalmente se stesso.
Forse tante terapie psicoanalitiche potrebbero accorciare i loro tempi alla scoperta dell’inconscio, se ogni paziente portasse al suo analista un dischetto in cui descrive la sua “Second Life” e se l’analista avesse l’accortezza di non ricondurre subito l’immaginazione del paziente alla realtà. Perché senza sogni la vita è invivibile, e i sogni forse non vanno solo interpretati ma anche realizzati, a meno che non si voglia rinunciare totalmente al proprio sé profondo, dimenticando l’invito di Nietzsche: «Diventa ciò che sei».
Naturalmente più solerte e più attento degli psicoanalisti è il mercato che studia il “Second Life Style” per consentire ad architetti, designer e creatori di moda di alimentare la loro creatività consunta e in via di estinzione e di andare incontro ai desideri segreti, ma in Second Life manifesti, di personalità creative a cui il “sano realismo” che regola la nostra cultura non concede di esprimersi se non nel virtuale.
Ma il virtuale anticipa il reale come l’alchimia ha anticipato la chimica, il sogno leonardesco di volare l’aeronautica, l’immaginazione atomistica di Democrito la fisica quantistica, la chimica l’interpretazione goethiana dell’amore a partire dalle “affinità elettive”. A questo punto potremmo pensare che il reale è solo il residuato del virtuale, il passato dell’immaginazione, ciò che resiste all’ideazione e a quella proiezione futura senza la quale l’uomo sarebbe già scomparso in quella noia profonda e letale dove già stava scomparendo Dio, quando, come ci ricorda Kierkegaard, reagendo all’immenso vuoto che lo circondava, con un gesto di immaginazione, creò il mondo. Forse fu proprio ispirandosi a questo gesto che l’uomo divenne immagine e somiglianza di Dio.
Ma la Second Life, oltre ad essere un inno alla magia del sogno, è anche un sintomo dell’intollerabilità della vita a cui siamo costretti. Una vita dove ciascuno di noi ha dimenticato il proprio nome perché è riconoscibile solo dalla sua funzione, a sua volta regolata dalle maglie strette e dalle regole ferree dell’apparato di appartenenza. C’è solo da augurarsi che la promessa di una seconda vita virtuale non rimanga solo un’evasione, ma diventi spunto per una progressiva modificazione del reale, senza che un’anticipata rassegnazione lasci tutto irrimediabilmente così com’è. Sarebbe la fine della vicenda umana in quel che ha di più creativo e ideativo.


24 giugno 2007

La Domenica di Repubblica, http://www.repubblica.it/

Letto in: http://www.metaforum.it/forum/showthread.php?p=55321
Indirizzo diretto per arrivare al Centro Mimir SL

http://slurl.com/secondlife/les%20mehnirs/232/120

Psicoanalisi e Arte nell'era della Virtualizzazione

Il Centro Mimir ha aperto da oggi un suo piccolo spazio in Second Life, sull'isola gaulois di menhirs.

E' un'iniziativa modesta, pensata per tastare il terreno di quel che succede in quel mondo virtuale, provando a starci dentro per qualche tempo, e per consentire a tutti coloro che lo desiderano, di condividere l'esperienza, non solo francofoni, ovviamente (il sito francofono è stato scelto perchè il più vicino alle idee e alle proposte del Centro Mimir, e per facilitarne gli ospiti di lingua francese)

Tra le altre cose il sito lesgaulois.sl.free.fr offre alcuni spunti per accedere alla cultura gallica e celtica da un punto di vista al contempo più semplice e meno ovvio di quanto non si sia abituati in Italia, dove i fans del mondo celtico lo sovraccaricano spesso, e lo distorcono, a danno dell'autenticità e della grandezza, anche in Italia, della Storia celtica.



Indirizzo diretto per arrivare al Centro Mimir SL

http://slurl.com/secondlife/les%20mehnirs/232/120

Sito dei Gaulois:

http://lesgaulois.sl.free.fr/






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"Ciò che mi preme è comprendere. Se altri comprendono - nello stesso senso in cui io ho compreso - allora provo un senso di appagamento, come quando ci si sente a casa in un luogo" (Hannah Arendt)